Il governo italiano e le autorità di regolamentazione stanno attualmente attuando la “Riorganizzazione del Gioco d’Azzardo”, che prevede un aggiornamento della legislazione su casinò e scommesse. L’obiettivo è migliorare il panorama del settore nel Paese. Sebbene alcune modifiche, come i nuovi metodi di calcolo dei bonus e le misure per correggere errori nelle quote, siano state accolte positivamente, l’aumento delle tariffe di licenza ha suscitato grande preoccupazione tra gli operatori iGaming. L’Italia prevede di portare il costo per ottenere la certificazione AAMS a 7 milioni di euro, il livello più alto nell’Unione Europea.
Nuove regolamentazioni per maggiore trasparenza e correttezza
Negli ultimi dieci anni, il settore del gioco d’azzardo in Italia ha registrato una crescita significativa, e il rialzo delle tariffe è giustificato dal nuovo contesto di mercato. In precedenza, il costo di una licenza era di 200.000 euro, quindi il malcontento degli operatori è comprensibile. Secondo le disposizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), tutte le licenze attualmente in vigore scadranno alla fine del 2024, e le aziende dovranno pagare il nuovo importo per continuare a operare legalmente.
Al contempo, i casinò online che operano dall’estero non saranno soggetti alle nuove normative, il che potrebbe portare a un aumento della popolarità di piattaforme senza certificazione AAMS. La nuova legge avrà un impatto significativo sul mercato nazionale e potrebbe costringere i piccoli operatori a lasciare il settore a causa dei costi elevati.
Altri aspetti del quadro normativo
Oltre all’aumento del costo delle licenze, il mercato italiano dell’iGaming subirà ulteriori cambiamenti. Gli operatori dovranno versare annualmente il 3% del loro GGR (Gross Gaming Revenue), aumentando così il carico fiscale per il settore. AAMS pone inoltre una grande enfasi sulle politiche di gioco responsabile: tutti i casinò e bookmaker saranno obbligati a destinare lo 0,2% del loro fatturato alla promozione di un approccio consapevole al gioco d’azzardo. Inoltre, saranno imposti limiti ai depositi dei giocatori e saranno previsti avvisi per suggerire di interrompere l’attività di gioco quando necessario.
I grandi gruppi iGaming dovranno inoltre rispettare restrizioni sul numero di licenze che possono detenere, con un massimo di cinque certificazioni per azienda. Verranno applicati rigorosi criteri di idoneità per garantire che solo operatori affidabili possano ottenere una licenza. Tutte queste misure mirano a migliorare la qualità del servizio offerto ai consumatori e a garantire una concorrenza equa nel mercato.
Vantaggi dell’aggiornamento normativo
L’Italia ha sempre adottato regolamentazioni severe per garantire trasparenza ed equità nel settore del gioco d’azzardo. Molti esperti ritengono che l’aumento delle tariffe di licenza possa giovare all’intero settore. L’elevato costo di ingresso contribuirà a ridurre il numero di operatori poco affidabili: solo i casinò e bookmaker più solidi, con ottima reputazione, potranno permettersi di operare nel mercato italiano.
Sfide della nuova normativa
Secondo le autorità di regolamentazione, l’aumento della tariffa di licenza non avrà un impatto significativo sulla competitività del settore. Tuttavia, la questione continua a sollevare preoccupazioni. Il costo elevato potrebbe spingere molti operatori a uscire dal mercato italiano, lasciando spazio solo ai colossi del settore e creando un possibile monopolio. Inoltre, l’Italia già possiede una delle regolamentazioni più rigide in Europa, e questo aggiornamento potrebbe renderle ancora più severe. Un simile approccio potrebbe favorire la crescita del mercato nero e del gioco illegale, un fenomeno che il governo intende invece contrastare.
Nel complesso, la riforma è piuttosto controversa, ma il Ministero delle Finanze ha già approvato la decisione. Le licenze già rilasciate rimarranno valide fino alla fine del 2024, ma resta da vedere quanti operatori potranno permettersi di rinnovarle nel 2025. L’obiettivo dichiarato di ADM/AAMS è ridurre il numero di aziende iGaming attive nel Paese, il che potrebbe limitare le opzioni disponibili per i giocatori italiani.
Conclusione
Le nuove normative italiane sull’iGaming entreranno in vigore nei prossimi mesi, imponendo condizioni più severe a partire dal 2025. L’aumento della tariffa di licenza a 7 milioni di euro mira a migliorare il settore e garantire maggiore sicurezza agli utenti. Tuttavia, questa misura porterà a una significativa riduzione del numero di operatori nel mercato. Inoltre, l’ADM ha introdotto regolamenti ancora più stringenti per garantire la trasparenza e promuovere il gioco responsabile. Sebbene le nuove disposizioni siano ancora oggetto di dibattito, la maggior parte delle misure è già stata approvata.

A mio avviso, la nuova normativa italiana sull’iGaming rappresenta un punto di svolta per il settore. Se da un lato l’aumento delle tariffe può effettivamente migliorare la qualità complessiva degli operatori presenti nel mercato, dall’altro rischia di ridurre drasticamente la concorrenza e spingere alcuni giocatori verso piattaforme non regolamentate. Nella mia esperienza, la chiave per un mercato sano è trovare un equilibrio tra regolamentazione e accessibilità per gli operatori, in modo da garantire sicurezza e trasparenza senza limitare eccessivamente le opportunità di crescita.